Perché se avessi sperimentato il corpo astrale, non avrei avuto la volontà in quel momento di volermi distaccare. Avrei identificato la situazione come OBE, in base all'esperienza già vissuta in passato.
Ma per me non è stato come la prima volta. Se avessi vissuto lo stesso tipo di esperienza astrale, cioè, se mi fossi reso conto di star sperimentato nuovamente il corpo astrale (pur non riuscendo ad allontanarmi) probabilmente avrei identificato nuovamente l'esperienza come OBE.
Avrei detto probabilmente "ho avuto un'altra OBE ma non riuscivo a muovermi".
Invece è come se da quello stato io volessi uscire fuori dal corpo, attraverso le vibrazioni che provavo.
Ho percepito quest'ultima esperienza in maniera molto "reale" o per meglio dire, "fisica", ma si discosta parecchio dalla mia prima.
In base a certe cose che letto sul forum che frequento, trovo più punti in comune con la mia ultima esperienza rispetto alla mia prima. La prima volta che sono riuscito a "proiettarmi" fuori è stato come aprire gli occhi in un'altra dimensione, mi è apparsa totalmente differente da quella che ho descritto nell'ultimo messaggio. Quest'ultima infatti era come dire, "più realistica", così tanto al punto da ingannarmi (credevo infatti di essere sveglio), la prima volta invece era tutto così etereo...ho avuto sensazioni assolutamente differenti. Prima di separarmi ho provato differenti fenomeni psicoacustici (tra i quali sentirmi chiamare per nome in continuazione).
Al ritorno nel corpo ero particolarmente paralizzato e con la vista sfocata di rosso e blu.
Tutti fattori che in quest'ultima esperienza non si sono presentati.
Suppongo quindi di aver sperimentato nel primo caso un livello più profondo di coscienza, un altro piano astrale.
Rimane il fatto che sentissi la necessità di volermi distaccare in quel momento.
Voglio fare un ipotesi, forse questa volontà c'era proprio perché non mi sono reso conto di star vivendo un livello astrale (più denso) simile alla realtà. Avendo a disposizione quella sola esperienza come paragone, pensavo di volermi separare dal corpo quando in realtà la separazione era già avvenuta.
C'è chi sostiene di arrivare ad avere esperienze fuori dal corpo concentrandosi sulla percezione del corpo energetico, prendendone padronanza, sperimentando un ambiente molto simile alla realtà.
Così faccio un paragone con quello che ho a disposizione e mi chiedo: cosa cambia nelle mie due esperienze? ognuna è forse differente in base al proprio livello vibrazionale che è anch'esso una variabile relativa all'energia che filtra attraverso i nostri chakra nel momento in cui abbiamo un'esperienza fuori dal corpo?...
Ecco qual è il problema: smettila di ritenere come pietra di paragone assoluta la tua prima obe. In fin dei conti se stai seguendo questo percorso è per ottenere un'esperienza nuova, profonda, edificante, ottenre di sedare le distrazioni, le angosce, il questionare quotidiano. Trovare insomma una serenità nuova. Perciò non farti prendere dall'ansia di eguagliare un'esperienza (la prima obe) che, per quanto stravolgente ed entusiasmante, devi considerare solamente come gradino d'accesso ad un piano inesplorato. Lasciati cioè aperto ad ogni possibile esperienza (purché tu la viva come costruttiva) e dimentica i timori e le aspettative. Altrimenti finirai inghiottitto dall'ossessione.
RispondiEliminaLele.
Hai ragione mio caro Lele, come darti torto? in effetti mi rendo conto di usarla spesso come punto di paragone...ma il motivo è solo uno: avere le idee più chiare. Non credo che ciò mi provochi ansia, sicuramente tanta curiosità, troppa forse. Rimango comunque aperto ad ogni possibile esperienza, fiducioso che prima o poi le risposte arriveranno.
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