martedì 4 giugno 2013

Tra il denso e il sottile.

Che legame intercorre tra il mondo sottile e la nostra realtà fisica?
Quanto quest'ultima interagisce con l'ambiente astrale al punto di condizionarlo?
Com'è possibile raggiungere posti inimmaginabili da una realtà esclusa dallo spazio e dal tempo?

Nella realtà astrale il pensiero e la volontà giocano un ruolo fondamentale.
Infinite sono le possibilità a nostra disposizione considerando i limiti restrittivi della nostra realtà densa.
Un punto di riflessione importante dovrebbe essere aperto riguardo le nostre capacità creative dalle quali comunemente ci sottraiamo, e in primissimo luogo sull'incredibile forza della nostra volontà.

«”C’è una forza motrice più forte del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: la volontà”. 
«”Con la volontà si può fare tutto”».
cit. Albert Einstein

Materia è spirito, spirito è coscienza intelligente. 
Come direbbe l'ing. F. Marchesi, non si tratta di ricorrere subdolamente ad atti di fede; a supporto di queste teorie entra in gioco la fisica quantistica sostenendo che tutto è energia, persino il vuoto. 
Il vuoto non è il nulla. Il nulla propriamente detto non esiste.
Al vuoto può essere attribuita la proprietà dinamica creativa, in quanto in qualsiasi momento una scintilla d’esistenza può manifestarsi.
L'energia può apparire spontaneamente dal nulla e scomparire con altrettanta rapidità.
Il vuoto può considerarsi dunque il "luogo" da cui la coscienza sublime inizia a manifestarsi; ovunque e in qualsiasi momento, poiché è proprio questa a dar origine alla materia e non viceversa.

Il concetto di forma è strettamente legato alla più naturale concezione che possediamo del manifestarsi dello spirito stesso, potremmo considerare la forma come l'aspetto esteriore con cui lo spirito si manifesta.
Ma tale concetto nel mondo oggettivo si perde nella sua stessa condizione oggettiva, aprendosi infine invece al riflesso della coscienza intelligente stessa.

Attraverso i viaggi astrali si raccontano le esperienze di coloro che con atti di volontà valicano i sentieri della coscienza e della conoscenza.
Viaggi che coinvolgono l'uomo in piena coscienza, aprono le porte alle più entusiasmanti e illuminanti esperienze che un essere umano possa sperimentare durante la sua vita terrena.
Innumerevoli sono i racconti degli individui avventuratisi nei meandri dell'infinito, tra i più densi ai più eterei dei luoghi, al di là dello spazio e del tempo.

Ma cosa contraddistingue un luogo denso da uno etereo?

Il pianeta Terra è considerato tra i più densi dei pianeti-asilo (facenti parte della terza dimensione).
Grazie all'incremento dell'evoluzione globale, la Terra sarebbe pronta per passare alla dimensione successiva, la quarta.
E' questo il processo avviatosi col finire del 2012 alla quale non possiamo sottrarci e che assoggetta l'intero globo, comprendo quindi ogni suo abitante.

L'ambiente della realtà fisica è il più denso che possiamo sperimentare (non considerando possibili sotto-elevazioni vibrazionali che condurrebbero agli strati astrali inferiori, brulicanti di esseri poco raccomandabili).

Consideriamo vari livelli di densità partendo dalla nostra realtà fisica.
E' curioso constatare la differenza che intercorre in questi termini, tra l'ambiente più denso e il primo strato astrale superiore.
Basti notare che il concetto di solidità viene sostituito dal concetto di energia pura, facilmente rappresentabile dalla possibilità che si detiene di penetrare "apparenti" strati del più massiccio dei muri, oggetti e qualsiasi altra cosa avente apparente proprietà solide.

In tale ambiente, la nostra concezione dello spazio e del tempo è perduta.
E pure nel primo strato astrale superiore tutto continua ad apparire simile alla realtà così come noi la conosciamo.
Una sorta di eco quindi; una forza costante che modella l'impronta energetica della realtà più solida sottostante, pur rimanendo sempre un calco (che oserei definire dinamico e attivo) soggetto alla forza del pensiero creativo.

Può non esser facile entrare nel meccanismo dove entrambe le forze, quella dinamica del mondo fisico e quella creativa del mondo astrale, coesistono contemporaneamente.
Si pensi però che così come nella realtà sottile i nostri pensieri prendono forma, nella realtà fisica il processo rimane invariato, l'unica differenza è che i "risultati" non sono istantanei.
Basti pensare che qualsiasi cosa siamo pronti ad osservare (al di là di ogni elemento naturale) nel nostro mondo fisico, possiede il pensiero creativo dell'uomo alla base della sua stessa esistenza.

Meravigliarsi dunque, ma di cosa in realtà? il corpo umano, seppur solido, non è sempre fatto di "pasta" energetica? il concetto che ci allontana dalla comprensione è la difficoltà che si ha nell'interpretare la realtà stessa.
Abituati a considerare tutto da un punto di vista tipicamente accademico, attraverso la nostra chiave di lettura tutta l'intera esistenza di un essere umano può essere condizionata in maniera tale da rinchiuderlo in schematiche di realtà limitate e limitanti.

«”Tutto quello che vedi e percepisci dalla realtà è distorto da quello che la tua mentre crede della realtà”».
cit. Ing. Fabio Marchesi

La percezione che noi abbiamo della realtà non è quindi il frutto di variabili e costanti che non ci appartengono, bensì di ciò che volontariamente o involontariamente, e spesso inconsciamente immettiamo all'interno del sistema stesso.

Nei livelli sottili tutto ciò che percepiamo attraverso la forma è strettamente legato all'energia che proviene dai livelli più densi e viceversa.
Immaginando una persona capace di vedere il campo aurico umano e constatare l'eventuale insorgere di una malattia ancor prima che questa si manifesti, si deduce che intercorre un forte legame, indelebile oserei dire, tra la realtà fisica di ogni cosa e la sua "impronta energetica".
Si potrebbe dire quindi che ogni cosa coesiste in più dimensioni, dalla più densa alla meno densa dove il concetto di forma stesso decade.

Come già detto prima, nella realtà astrale, il concetto di spazio (e di tempo) viene perduto.
Ciò equivale a dire, ad esempio, che non ci sono differenze in termini di coordinate temporali tra voi lettori e me che scrivo in questo preciso momento; anche se dal punto di vista "terrestre" ciò sta accadendo in momenti differenti, è come se stesse accadendo nello stesso momento.
Stessa cosa per quanto riguarda lo spazio; tra me ed una persona che si trova (rispetto alla mia posizione) dall'altra parte del mondo, non cambia nulla, siamo entrambi nello stesso luogo e nello stesso momento. Questo apre prospettive prive di limiti verso la natura del nostro spirito.

Com'è possibile quindi spingersi ovunque, senza alcun limite? 
Come può avvenire ciò se la realtà astrale è al di là dello spazio (e del tempo) così come noi lo intendiamo?
Proprio perché ovunque è nello stesso luogo di ogni altro luogo.
La volontà è il potente mezzo per avvicinarsi alla dimensione densa, ove la propria frequenza oscilla in termini di forma, in qualunque luogo e in qualunque momento!
E' importante non dimenticare che la forma non è tutto, è un concetto che va compreso e superato, onde evitare di rimanere legati ai più densi strati di coscienza di fronte l'immensità alla quale lo spirito umano, in quanto scintilla divina, si ispira in ogni attimo della sua esistenza.

domenica 2 giugno 2013

Vibrazioni in stato di veglia e Mantra.

Giorno 2 Febbraio 2013, in un famoso forum che frequento, scrivevo:

"Alle volte mi capita di avere una sensazione strana, "d'interruzione", è una cosa ripetitiva, dura un secondo e si ripete più volte.
Non riesco a spiegarmi bene...è quasi qualcosa di fisico...(...)
Mentre medito ascolto musica (ambient, drone), quando questa sensazione di cui vi parlo arriva (non tutte le volte) è come se per quel secondo non percepissi più musica...come dicevo, è una cosa che si ripete per una serie di volte."

Ho preso in considerazione questo vecchio messaggio perché questa mattina mi è capitato un evento singolare, ho passato una notte un po' movimentata (causa indigesto), ad un certo punto, ho cominciato a provare una strana sensazione dentro la testa.
Poco dopo mi è stato facile associarla alle tipiche vibrazioni pre-obe (che facilmente si sono poi sviluppate).
Ma sono necessarie delle considerazioni.
Direi con facilità che lo stato vibrazionale solitamente, almeno per quanto mi riguarda, sopraggiunge all'improvviso nella fase REM del sonno, prendendo coscienza attraverso un sogno o in maniera spontanea.
Una volta presa coscienza, arrivano le vibrazioni.
Quindi si potrebbe dire che anche in questo caso io viva il "nascere" di queste ultime.
La differenza sta nel fatto che in quest'ultimo caso il corpo è già addormentato e le vibrazioni arrivano nell'ultima fase del sonno (REM appunto) in maniera più rapida e intensa.
Il fatto di oggi è singolare per il motivo che non mi era mai capitato di arrivare allo stato vibrazionale passando da uno stato di veglia (corpo sveglio e mente sveglia), quindi non passando dalla fase REM del sonno.
La sensazione che ho iniziato a provare è stata simile a quella descritta all'inizio di questo post, anche se non ne sono sicuro.
Se fosse questa, ciò darebbe un senso a quello che mi è capitato di provare mesi fa.
Sarebbe associabile quindi ad uno stato vibrazionale nascente (che altro non descriverebbe se non il passaggio della coscienza dal corpo fisico al corpo energetico) durante lo stato meditativo, cosa assolutamente possibile.

--- MANTRA ---

E' risaputo il valore energetico sprigionano dai Mantra, c'è addirittura chi sostiene che ne esistano in forma negativa, così potenti da arrivare ad uccidere una persona a distanza.
Ma non è questo a suscitare il mio interesse (per fortuna direi, pff..).
Da qualche settimana durante la meditazione giornaliera ho iniziato ad integrarne alcuni.
Ne esistono diversi, ricevuti in dono da maestri cosmici come Vywamus, capaci di agire sullo sviluppo del corpo di luce (di cui parlerò prossimamente).
Sono proprio questi che ultimamente utilizzo, l'effetto è palpabile.
Al termine della meditazione è forte la sensazione di essere, per così dire, meno frammentato, tutt'uno.
Ma non solo.
Ho iniziato a notare un attività energetica non indifferente (forme come vortici, cerchi / masse luminose in movimento) e soprattutto, in alcuni momenti, l'amplificarsi di una sensazione di movimento.
Questa sensazione che ho sempre definito del "tunnel", l'ho sempre provata durante lo stato di rilassamento prima di indurre un'OBE.
Si tratta di una sensazione di movimento avanti-indietro-avanti-indietro-avanti-indietro, alle volte parecchio intensa, dura alcuni secondi.
E' arduo da spiegare in quanto mi risulta difficile da osservare in termini rappresentabili.
Posso aggiungere che alle volte mi sembra sia generata da una successione di flash di luce che si alternano nel buio, qualcosa come: luce - movimento avanti - buio - movimento indietro, immaginate che questo avvenga in maniera abbastanza rapida.
Attraverso uno dei libri di W. Buhlman, quando cominciai a provare questo sintomo, venni a conoscenza che esso dovrebbe indicare il passaggio della coscienza dal corpo fisico al corpo energetico.
Deduco quindi che l'utilizzo di questi mantra stia aumentando la possibilità e quindi la velocità con cui la coscienza filtra nel corpo energetico.
Ciò si legherebbe a pennello al caso di oggi, per essere giunto alle vibrazioni da uno stato di veglia, cosa che prima sembrava impossibile.
Che possa considerarsi dunque come un vero e proprio un passo in avanti?

Grazie per la lettura.
Al prossimo post!